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Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

391824
Toniolo, Giuseppe 50 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

Valore teoretico e pratico. ‒ 1. Tale scuola comunque relativamente recente, riprende nella teoria le tradizioni metodiche della scienza cristiana.

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Valore. ‒ Cenno storico.I precedenti concetti quasi si sintetizzano in quello di valore. Se in un trattato generale trovasse posto la storia

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2. Fra questi due elementi del concetto di valore, l'utilità è essenziale e ne forma il presupposto logico, indeclinabile, sicché senza di essa il

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La natura e i caratteri del valore possono designarsi come segue.

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Nozione. ‒ Il valore è la stima di una cosa materiale nel duplice riguardo della sua utilità, e della limitazione dell'utilità stessa.

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3. La limitazione dell'utilità stessa è elemento secondario bensì, ma integrante del concetto di valore, perché essa porge la condizione non più alla

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Nel concetto di valore pertanto, l'idea di utilità si trova sempre congiunta a quella di limitazione quantitativa di essa, la quale importa sacrifizi

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4. Se il valore è una stima dell'utilità colle sue soddisfazioni e della limitazione coi suoi sacrifizi, logicamente però nella genesi di esso domina

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Distinzione del valore. ‒ 1. Il giudizio del valore si istituisce con duplice fine o intenzione: — o immediatamente, al fine di applicare le cose

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Ma tale criterio di utilità predomina anche praticamente. Perché il giudizio del valore dispieghi una funzione pratica nella vita economica, ossia

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il valore di scambio è la stima delle cose all'intento di permutarle (concambiarle) con altre da parte dei rispettivi dispositori.Il valore di

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Queste due distinzioni fondamentali (dipendenti dalla finalità intenzionale) del valore implicano una analoga differenza specifica.Il valore d'uso è

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Rapporti fra valore d'uso e di scambio. ‒ 1. Il valore di scambio però si collega a quello d'uso e ne dipende; e qui pure teoricamente e praticamente.

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questa deduzione razionale: tutte le leggi del valore di scambio trovano la loro ragione prima nelle leggi del valore d'uso.

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2. Il valore d'uso bensì da individuale può esso medesimo diventare collettivo, quando si riguardi la società umana universale come un unico e

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4. Il valore di scambio nei singoli momenti e per ciascuna serie di beni può essere più o meno alto del valore di uso. Ma siccome il meccanismo delle

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3. Il valore di scambio suppone invece rapporti reciproci fra individui e gruppi in società, fra cui la permutazione delle cose interviene. Perciò, a

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Variazioni del valore in genere. ‒ Il valore delle cose è essenzialmente variabile.Quali le cause e l'ordine di procedimento o leggi di queste

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2. Queste variazioni del valore economico sono figlie dunque del mondo reale (fisico), in rapporto col mondo umano (morale), e dominano tutta

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1. Quale premessa logica, si rammenti che il valore è un giudizio complesso di stima delle cose, che risulta da altri giudizi elementari posti in

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3. Fin qui delle cause logiche essenziali di tutte le variazioni del valore. Ma queste però seguono ordinati procedimenti o leggi,che dipendono da

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Bensì, perché si alteri il rapporto fra utilità e limitazione e quindi il valore, è necessario che si tratti di una variazione reciproca dei due

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Cause del valore d'uso. ‒ Richiamiamo qui la nozione e le rispettive deduzioni del valore d'uso.Siccome una stima della utilità e limitazione delle

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b) che, come nel valore in genere l'utilità delle cose è essenziale (chi darebbe pregio ad una cosa inutile?) e la limitazione è accidentale sebbene

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nell'acquisire o produrre la cosa utile».Donde il grado di valore maggiore o minore, che si attribuisse ad un bene economico, risulta bensì

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a) che il valore d'uso in particolare è un giudizio di rapporto fra appagamenti e sacrifizi personali, inerenti ad una cosa che si vuole usare e

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Variazioni o leggi del valore d'uso. ‒ Chiedesi ora giusta quali leggi vari il valore di uso. — Data una quantità o massa di beni omogenei (p. e. di

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Tale la genesi del valore nelle sue cause,considerato cioè staticamente nel punto in cui di volta in volta si arresta.

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d) Ogni bene economico apporta pertanto all'uomo una utilità e quindi una soddisfazione in parte gratuita e in parte onerosa;ma il valore risulta

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3. Ciò posto, il valore unitario o di singole unità di uno stesso bene (p. e. una serie di pani), risultante da una duplice stima, delle

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Chiamato valore iniziale quello del primo pane = 8 e punto di indifferenza il valore zero del quinto pane, il valore finale,nella sua tendenza

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a)Il primo pane offre 10 di piacere, meno 2 di pena: donde valore uguale ad 8; cioè 8 di utilità netta ossia di soddisfazione che supera e compensa

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4. Di qui la legge del valore unitario.In una serie omogenea di unità o frazioni di bene disponibile per un certo uso immediato «ciascuna unità di

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La legge di variazione del valore unitario si può pertanto esprimere in altre parole così: «il valore unitario di un prodotto tende a decrescere fino

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Valore totale. ‒ 1. Fin qui del valore unitario,di una serie di beni omogenei (unità di pane). Ma quale è il valore della intera serie dei beni

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si abitua a stimare alla stregua del valore di quest'ultima unità anche le unità superiori, e quindi il valore totale della serie intera»; — la quale

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3. Quale espressione ha questa contrazione del valore totale,rispetto a quello unitario? Rispondesi: a)il valore unitario viene a degradare fino

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2. Così staticamente, — rimanendo cioè il benessere (ossia la quantità dei beni utili) eguale nella somma delle soddisfazioni personali, — il valore

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1. Ad ogni elevazione quantitativa, p. e. del doppio, verificatasi nei beni complessivi e quindi nel benessere effettivo della società, «il valore

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Deduzioni. ‒ Di qui le seguenti deduzioni riguardanti le leggi del valore totale d'uso nella sua applicazione alla società universale, considerata

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La condizione fondamentale ad effettuare questa legge del valore d'uso totale è pertanto la moltiplicazione della ricchezza complessiva, servente ad

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Il valore di cambio. ‒ In tale teorica del valore d'uso e delle sue variazioni, giusta la quale queste seguono di caso in caso quella stima delle

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, otto vitelli, venti ettolitri di grano, trecento metri di tela; e di ricambio varia la stima o valore di ognuno di questi oggetti, con tutta la serie

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Prezzo e moneta. ‒ 1. Concetto connesso è quello di prezzo,cioè di valore espresso in moneta;intendendosi per questa un prodotto destinato a servire

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la legge del valore di cambio normale è designata invece, di periodo in periodo storico, da quella stima media delle cose, nella quale rinvengono un

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cose, ed essendo onerosa (costando sacrifizi) quale prodotto dell'arte umana (mineraria e metallurgica), riceve essa stessa un valore che segue

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3. Ne deriva che il prezzo il quale denota e misura il valore di tutte le cose, paragonato col valore della moneta ed espresso in unità di essa,(si

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esatte, pieghevoli, diffuse le leggi di esso. Tuttavia non si dimentichi che, anco nel suo più complesso e perfetto sviluppo, il valore di scambio

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misura sinteticamente il valore sociologico del cristianesimo.

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La famiglia nel cristianesimo. – Suo valore sociale-economico. 1.Fra la durezza primitiva e la corruzione posteriore della famiglia storica pagana

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